Già noto per la sua attività poetica e come autore teatrale (La chistioni di l'ifrattu), Solinas torna al pubblico con questa nuova silloge che definisce in eccesso di modestia 'priva di valore artistico e letterario'. Si apprezza al contrario la sua evidente dimestichezza col verso, che gli consente di conversare in tono pacato delle cose della sua vita e della sua città, con un carico di nostalgia un po' eccessivo -questo sì - ma con accenti sempre garbati, gradevoli.
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